Backdoor Antivirus 12

Postato il

Backdoor Antivirus 12

Ognuno, e in modo diverso, si sta organizzando per contribuire a uno scandire meno tetro (pigro? atterrito?) delle giornate che stiamo vivendo. Questo appuntamento ne è un piccolo esempio.

Fioccano i djset on line (Facebook, soprattutto).

Essendo io un apolide social, me li perdo tutti, ma direi che quelli di George Self Pylon (“The Blue Hour”) e Andrea Pellizzer (“Touching From A Distance”) sono tra i più apprezzati del “nostro” giro. Cercateli sulle loro pagine Facebook, garantisco io.

Hold On, guys!

Vi segnalo anche questa pregevole mixata di Marco,

https://m.soundcloud.com/marco-castelnuovo-2/smiley-culture

altro nostro amico/cliente, che mi è stata di straordinario supporto durante la pulizia delle fughe delle piastrelle in bagno (effetto devastante collaterale della pandemia).

Oltre a questo pregevole modo di stare insieme, è partita anche la moda degli aperitivi on-line. Ci si trova a una certa ora su qualche piattaforma e alè, bicchieri in prima vista e chiacchiere in libertà. Niente da dire, sto partecipando anche io ogni tanto.

Ma la faccenda si porta dietro qualche problema.

Innanzitutto compagni delle medie che davvero non avevi più nessun interesse a incontrare (“proprio tu, bastardo, mi devi ancora settemila lire che ti avevo prestato in gita”), drammatiche reunion di maturandi (“perdonami, ma quando ho firmato dopo aver consegnato il compito di matematica, insieme alla certificazione che non avrei mai più dovuto “spiegare” una funzione davo per incluso che scomparissi anche tu, con la tua passione per la pallavolo e Gianna Nannini”).

E fin qui, basta negarsi.

Poi ci sono le complicazioni legate a quelli che ti fa davvero piacere incontrare.

Lo sfondo: se piazzo il pc in cucina, dietro di me si vedrà la pentola con gli avanzi dei rigatoni al pesto (senz’aglio, barattolo industriale)? Verrà giudicato troppo neorealista? Vado in salotto e ordino i soprammobili sotto lo specchio? Apparirà inequivocabilmente borghese? Mi metto sdraiato sul letto con i cuscinoni dietro la testa? Potrebbe essere scambiato per sottile erotismo domestico? Seduto composto sul sofà? Penseranno sia già morto e impagliato da un tassidermista?

L’abito: metto una camicia ma resto in boxer tanto mi inquadrano solo dal busto in su? Tengo una felpa, stile informale ma reattivo? Indosso un abito elegante così lo giudicano da funerale e mi buttan fuori dalla simpatica community e posso tornare ad ascoltarmi Bryan Ferry “Live At The Royal Albert Hall 1974″? Siamo sicuri che ‘sta videocamera non si muove e poi finisce che mi inquadrano le ciabatte e mi tocca poi impiccarmi per la vergogna?

L’igiene personale: devo lavarmi i capelli? Si vedrà che non toccano shampoo da sei giorni o usufruisco di quell’effetto vaporiera insito nella connessione che poi alla fine non si distinguono nemmeno i contorni delle facce? Mi raso o mantengo questo effetto barba trasandata che fa di me un fico survivor oh yeah?

Food & Beverages: possibile che abbiamo solo il vino bianco che buttiamo nella pentola con le salsicce? Che ci sia soltanto una Moretti da preliminari di Europa League? Cosa mettiamo davanti, i Fonzies aperti a ottobre? I grissini nelle buste di plastica che danno all’ospedale? Ma che figura facciamo, è mai possibile?

Insomma, problemi.

Che alla fine si superano e, in qualche modo si riesce a far festa.

Ecco un bel brano adeguato, quindi, per i vostri festini meeting, ammucchiate,  amarcord, conferenze, chi sei già? aperitivi on line

https://www.youtube.com/watch?v=utCjuKDXQsE

tame-impala

e comunque sappiate che ho appena fatto la doccia, mi sbarbo regolarmente, sotto la camicia ho i jeans (e, assolutamente non le ciabatte), nella dispensa ho ancora (una!!!) ottima bottiglia di Barbera e un bel barattolino di carciofini sott’olio.

Get in the groove

Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare

Keep On Rockin’ In A Free (from virus) World

Support your local store. 


Backdoor Antivirus 9

Postato il

Backdoor Antivirus 9

Abitualmente sono quello che, nel carrello del supermarket di famiglia, infila i biscotti Lingue di Gatto a fianco delle carote e i grissini con le noci sotto il sedano. Alla cassa, ovviamente, mi beccano sempre. Quasi sempre la faccio franca, se esagero (per dire, il Brie infilato come il triangolo del Tetris tra i cetrioli, che sono il massimo dello schifo alimentare, per me), alla peggio rimetto a posto negli scaffali e finisce lì. Quasi sempre, però, vinco con successo la mission impossible di mimetizzare tra il cibo sano un succulento pacchetto di Tuc. Si è tramutato in un rituale consentito. “Ah, eccoli qua, iniziavo a preoccuparmi”, quando saltan fuori.

Ho una dipendenza da Tuc, sono come il crack per me (insieme a maionese e, soprattutto, agnolotti. Ben tallonati da tonno, fontina d’Aosta, insalata russa e Barbera). Più che uno snack sono un concetto filosofico. A chiarirlo senza esitazioni, ecco la loro definizione:

“IL CRACKER DALL’INCONFONDIBILE GUSTO DI TUC IDEALE PER IL TUO ATTACCO DI FAME”

Di cosa sa il Tuc? Di Tuc, ovviamente.

Credo sia stato Leibniz a ideare la loro pubblicità (ottimo lavoro Gottfried Wilhelm, in ogni caso).

Comunque stamattina sono uscito di casa dopo quattro giorni di isolamento totale per fare la spesa. Da dove vivo al supermercato, che in verità è molto vicino, ho incontrato soltanto due persone. L’effetto è stato molto Sfida all’OK Corral, piazzale deserto, sguardo negli occhi, spostamenti in simmetria. All’interno del supermercato, invece, un balletto ottocentesco. Prego, dopo di lei, avanti, si immagini, allora tocca a me, si figuri, ma soprattutto: mi stia ben lontano, cazzo! Comprensibile.

Quindi ho puntato dritto verso lo scaffale dei Tuc. Vuoto.

No, questa, No.

Carne pochissima, carta igienica idem, una sola bustina di lievito. Tuc finiti.

Magari un sadico li aveva spostati nel settore dei pomodori secchi? No. Dietro i bagnoschiuma? Nemmeno.

Ho guardato una povera inserviente (senza mascherina e guanti) dall’aria stanchissima che metteva a posto sacchi di patate e mi sono fermato un secondo esatto prima di domandarle “Scusi, ma che lei sappia, i Tuc sono finiti?”

Avrebbe potuto stordirmi con due pacchi di fette biscottate integrali e poi ammazzarmi a colpi di Viacal. Legittima difesa.

Così ho pagato e sono tornato a casa, ma lo ammetto, senza Tuc mi sono sentito perso.

E quindi…

https://www.youtube.com/watch?v=V6MnIGNz5wU

clash

 

E ora, ecco una prima carrellata di contributi a OGGETTO DISPETTO

1-El Pelador Medievale

Magari questa iniziativa mi permetterà di capire perché nello sgabuzzino, in un posto anche abbastanza accessibile, io ho uno strumento che serve a sbucciare le mele, e in foto sembra una macchina da tortura medievale. Chi me l’ha regalata (e lo so chi è, mi ha anche regalato una bottiglia di assenzio da 80 gradi) cosa pensa di me? (Stefano)

pelador

 

 

 

 

 

 

 

 

2- New Age (non quella dei Velvet)

Rovistando nella libreria di casa è saltato fuori questo. Un manuale di auto-aiuto new age in lingua originale potenziale regalo di non ricordo chi. Probabilmente qualcuno convinto che sia squilibrato. (Charlie)

new-age

 

 

 

 

 

 

 

 

3-La tripletta di Stella:

a-Female Power

Volume di 500 pagine rinvenuto nella mia libreria tra “Il secondo sesso” di Simone de Beauvoir e “Dovremmo essere tutti femministi” della Adiche. Una provocazione bella e buona da parte di ignoti.

enciclopedia

 

 

 

 

 

 

 

 

b-Glam on the Phone

Sì, è un telefono fisso a forma di logo dei Rolling Stones tempestato di glitter.

telefono

 

 

 

 

 

 

 

 

 

c-(me and) Julio…

Ammetto di non possedere molti dischi, ma i pochi che ho li ascolto e mi piacciono. Come sia finito in casa mia il 45 giri del duetto Iglesias/Ross con tanto di busta protettiva è un vero mistero.

julio

 

 

 

 

 

 

 

 

 

4-Me, I’m just a lawnmower, you can tell me by the way I walk

Stamattina ho trovato in garage un tosaerba professional… io vivo in un appartamento (!)… che dire ??? (Alberto)

tosaerba

 

 

 

 

 

 

 

5-e c’hai la faccia da, e sei vestito da

C’era anche con copertina a specchio. Io, da timido, avevo preso quella normale. (Andrea)

charlie

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Backdoor riaprirà, si spera presto, e i vinili torneranno a girare

Keep On Rockin’ In A Free (from virus) World

Support your local store. 

magari leggetevi questo

https://pitchfork.com/thepitch/why-record-stores-are-being-hit-especially-hard-by-coronavirus/

tuc-original-75-g-saiwa

 

 

 

 


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 23 dicembre

Postato il

23 dicembre – Josh Rouse “Mediterranean X-Mas”

https://www.youtube.com/watch?v=Y-bxBKXuIaM

joshrouse_8133_credit_manolomillan

Ok, ci siamo quasi.

Direi che è ora di entrare nello spirito natalizio, e il modo migliore è affidarsi  senza indugio a Josh Rouse.

Lui è un mio eroe (un altro?).

Lo sanno bene i Backdooriani che, molto garbatamente, hanno acconsentito più o meno tutti a comprare almeno il suo “1972″.

Ma davvero, chi altro riesce a combinare meglio 70′s soul, indie rock, un pizzico di funk alla Hall & Oates e ballate americane?

Direi che la foto è emblematica, nessuno sta meglio di lui. Rilassato, al caldo, sulla costa spagnola in smoking a bordo piscina.

Il suo “The Holiday Sounds Of Josh Rouse” è stata la mia colonna sonora di questo mese.

Intanto impazzano le meraviglie natalizie.

Oggi, una signora dallo sguardo severo, dopo aver guardato tutti i dischi mi ha chiesto “Avete un bel libro sulle erbe officinali?”.

“No? e qualcosa dal vivo di Alessandro Haber, al limite?”.

“Al limite” è il punto cruciale-

Ma la nostra preferita è questa: uno sconosciuto compra un paio di dischi e chiede “Posso avere due pacchetti separati?”.

“Ma certo”.

Faccio il primo e domando “Vuole che metta una lettera di riconoscimento dietro?”.

“Sì, grazie, metta A, per Alberto”.

Benissimo. Faccio il secondo pacchetto, “Su questo va per esclusione?”.

“No, no, va per Enrico, lo scriva dietro”.

Boom!


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 22 dicembre

Postato il

22-LATLETA “Ibiza”

https://www.youtube.com/watch?v=UQfgDtgueDE&list=OLAK5uy_nTrgyLBAMpvgofVlATgUyU30slnysKcOQ&index=2

latleta-1-ivan-cazzola

Il Boss è tornato.

L’uomo che un tempo fu Vittorio Cane, ora è LATLETA.

Il comeback dei Tool, al confronto, è una barzelletta.

Ok, il video è vagamente statico, ma serve a mettervi sul gusto per l’imminente uscita

Qui tutte le informazioni: http://www.latleta.com/home.html

la canzone si chiama “Ibiza” e stasera è Sabato Sera. Non devo aggiungere altro.

Get In The Groove with L’ATLETA.

Ovviamente non ci siamo lasciati scappare l’occasione di poterlo intervistare:

- Descrivi il tuo disco a chi non sa niente di niente

E’ un disco d’Amore e si chiama ’Miraggi’.

Inizia con ‘Viva la vita’ e mi sembra un buon principio.

Ha un ritmo semplice, la cassa in quattro, l’arpeggiatore e tanti vecchi synth, si potrebbe utilizzare anche per fare aerobica.

I testi penso che siano il pezzo forte, mi fanno emozionare. Insieme alle melodie.

Mi sto avvicinando alla Luce.

Per il futuro vorrei diventare un reverendo come William Onyeabor.

Ma per ora è un ritorno alla musica pubblicata, e sono molto contento.

 -A chi bisognerebbe regalarlo a Natale?

Va bene per tutti senza gli uomini senza le sopracciglia ad ali di gabbiano.

E per tutte le donne senza le unghie ricostruite o finte appiccicate.

Gioco educativo da 09 a 99.

Da regalare in particolare agli amici, alla ragazza, al fidanzato, ai contenti, agli entusiasti e ai depressi.

Poi ai papà, alle mamme, mogli, mariti, alla vecchia zia che ti vuole bene, al nonno appassionato di hi-fi e al Signor Franco.

 -Il regalo che vorresti per Natale 

Un sintetizzatore. Il Crumar DS2. Che non ho mai provato.

E un LP di Enzo Carella “Barbara e altri Carella” (1979) che ho scoperto da poco.

Oppure sempre con lo stesso paroliere (Panella) ‘Era ora’ di Pappalardo, con musiche di Battisti.

 -Il regalo più brutto mai ricevuto a Natale

Ho una pessima memoria. Ricordo però quello più bello, un trenino elettrico con la locomotiva marrone.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 20 dicembre

Postato il

20 dicembre – Paolo Spaccamonti “Ablazioni”

https://www.youtube.com/watch?v=9QwOuseo4lA

paolo-spaccamonti_vittorio-catti_color_013_01-03-19-2000x1335

 

Non mi stancherò mai di ripeterlo, Paolo Spaccamonti è il miglior talento musicale italiano degli ultimi anni.

Nella mia recensione del suo “Volume Quattro” su Rumore dicevo: “Più che sperimentazione, qui c’è alchimia, l’arte di trasformare i dettagli in costruzione, di trasmettere portando via o alternando le briglie della tensione. Un lavoro eccellente per capacità descrittiva. C’è una narrazione pura in tutto Volume Quattro, suggerita anche da titoli efficaci e da un suono che è solo questo”

Ma ho pensato che fosse meglio chiederlo direttamente a lui. Ecco Paolo.

-Descrivi il tuo disco a chi non sa niente di niente
“Volume quattro” è il mio quarto disco solista. A differenza dei precedenti è nato spontaneamente e senza troppo rifletterci. L’idea era di portare dei canovacci in studio e sperimentare, sfruttando diversi amplificatori, microfoni e chitarre d’epoca. Non ci sono ospiti e non ci sono singoli. E’ prevalentemente un disco di chitarre, prodotto dal sound designer Gup Alcaro. Si potrebbe dire che sia un flusso di coscienza, una sorta di concept sull’inverno e sul cambiamento, ma senza parole. Il titolo è un omaggio ai Black Sabbath ed al loro “Volume IV”, ma i paragoni con i miei personali Fab Four si fermano qui”.
-A chi bisognerebbe regalarlo a Natale?
“A chiunque abbia voglia di dedicarsi all’ascolto di un disco, quindi non necessariamente ad amanti della chitarra. Anzi, sarebbe interessante regalarlo a tutti quelli che un pò detestano i dischi di chitarre, me compreso. Ad ogni modo non porrei limiti: per quanto di nicchia, credo di poter affermare che la mia musica sia potenzialmente in grado di arrivare a chiunque”.
-Il regalo che vorresti per Natale
“Un giradischi in cui risuoni “I Had A Wonderful Time” di Daniel Knox all’infinito. Mi sembra una perfetta colonna sonora per questi giorni; risalta l’aspetto più amaro del Natale pur facendoti sorridere. L’assolo di Room Key è un bel sorriso”.


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 19 dicembre

Postato il

19 dicembre – Ghost Funk Orchestra “Seven Eight”

https://www.youtube.com/watch?v=XwDMGQSn6Os

Ghost Funk Orchestra, The Footlight, 12/08/18

Serve qualcosa per “riscaldare” l’ambiente?

Pronti via, ecco la Ghost Funk Orchestra, da New York.

Il soul con voce femminile della Rotary Conncetion, funk tirato, un tocco di psichedelia 60s, gli arrangiamenti aperti di David Axelrod, cosmic jazz, suggestioni cinematografiche, fiati e piano elettrico.

Bomba groove dell’anno

Intanto Natale si avvicina e fioccano le richieste.

-”Siete un negozio di dischi?”

-”Sì, lo siamo”

-”Bene, allora mi servirebbe un manuale per elettricisti. Che sia ben completo, cortesemente”.

e alè

-”Salve, avete il cd “Il mese del Rosario” di Flo?”

-”No, mi dispiace”

-pausa-

“E allora andate all’inferno” (innervosito)

pensandoci, ha anche una sua logica.

E poi. Entra, è uno sconosciuto totale, mai visto prima. “Scusi, è già passato mio cognato?”

“Non saprei, temo di non conoscere Lei, si figuri suo cognato”

“Ah, stia tranquillo che se fosse passato se ne ricorderebbe!”

Esce, avvolto nel mistero di questa pantomima.

speriamo di arrivare integri al 24…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 17 dicembre

Postato il

17-dicembre – Kevin Morby “OMG Rock’n'Roll”

https://www.youtube.com/watch?v=jJ4P2EDL-VA

190614kevinmorby-tour_-poster-euro_-2019-800x460

Alla fine è lui, il mio disco dell’anno: “Oh My God” di Kevin Morby. Cos’ha di speciale? Niente e tutto. Richiama Lou Reed, Dylan, Todd Rundgren, Brian Wilson e Randy Newman. E già basterebbe, ma soprattutto ha grandi canzoni. Ballate acustiche rotte da un sax o un assolo improvviso alla Wilco, impennate elettriche, stratificazioni pop. Parla di religione, talvolta e in un modo sghembo e allucinato da americano tipico. Cresce ad ogni ascolto. Cosa possiamo chiedere di più a un disco? E lo so, già sento “eccolo qui che ha ficcato i soliti due accordi alla Velvet”. Vero. Ma sarà mica un’aggravante, spero? Così vi beccate anche questo bonus, che un ripasso non fa mai male.

https://www.youtube.com/watch?v=2N1rWbt0lf4

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Il Calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 13 dicembre

Postato il

13 dicembre – Kit Sebastian “Mantra Moderne”

https://www.youtube.com/watch?v=LS4s3KeV9Y4

kit-sebastian

Uno degli aggettivi che mi inquietano maggiormente è “particolare”. Arriva sempre qualcuno, vagamente annoiato, un amico, un cliente e ti dice “Tu che ascolti tanta musica, cos’è uscito di… particolare?”. Non esiste risposta a questa domanda. O quantomeno non esiste una risposta che possa soddisfare chi la formula. Posto che magari tu è da una settimana che fai girare soltanto i vecchi dischi di Paul McCartney sul tuo stereo, non riuscirai MAI a stupirlo. MAI. Cominci a snocciolare nomi che vanno dalla scena elettronica underground di Glasgow al neo folk degli Appalacchi. Ma non va. Lui ribadisce il concetto “Non male, ma cercavo qualcosa di più…particolare”. Ok amico, da quanto non compri un disco? Da quanto non vai a un concerto? Da quanto non aggiorni il tuo concetto di musica particolare (vedi Doors, Clash, Joy Division, Massive Attack, abitualmente..). Quindi, date retta a me, non impegnatevi. Fingete uno svenimento, piuttosto. Non cadete nella trappola. Oppure, ma non andate oltre, suggerite i Kit Sebastian. Merve Erdem e Kit Marvin, francesi e londinesi, con qualche ascendenza turca, sono definibili come Tropicalia Anatolica (non male, no?). Vale a dire il retro futuro alla Stereolab, cool jazz, funk turco, lo-fi samba, ye ye 60′s, Farfisa e Tablas. Il loro esordio, Mantra Moderne è una delle migliori sorprese dell’anno. Fenomenale.

Anzi, particolare.

 

dedicata al nostro amico Antonio M., che combatte supportato dai suoi magnifici vinili

 

 

 

 

 

 


Il calendario dell’Avvento di Backdoor 2019 – 10 dicembre

Postato il

10 dicembre-Lucio Corsi “Cosa Faremo Da Grandi”

https://www.youtube.com/watch?v=Ympb4Q-HhcM&t=302s

lucio-corsi

 

Rieccoci. Torna il calendario dell’avvento di Backdoor, tradizione consolidata natalizia, come l’influenza, le playlist di fine anno e il panettone di farro (quello potete mangiarlo, come sempre, solo al party natalizio backdooriano a fine mattinata del 24). Un altro grande classico del periodo è “su chi punteresti per l’anno a venire”? e giù a snocciolare nomi e grandi promesse mai mantenute. Io, abitualmente, non ci becco mai, sono specializzato in dischi buoni per il “ripeschiamoli” di vent’anni da oggi. Quando saranno dimenticati da tutti e vivranno allegramente solo nei miei scaffali. Ma, pazienza. Quindi, per il 2019, dico Lucio Corsi. Toscano, efebico, un po’ Wes Anderson e un po’ Donovan. Il video è lungo e bello, Lucio comincia a cantare dopo tre minuti, ma confido nella vostra capacità di avere una soglia di attenzione degna del 900 e non di Spotify, quindi guardatelo tutto. Poi, per capire se ho indovinato su Lucio Corsi, ci rivediamo tra un anno. O venti.