da Casseta Popular

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Il cuore dentro alle scarpe. Uomini di calcio: le loro storie, la loro magia
 

Il cuore dentro alle scarpe – atto terzo

“Nel 2013 ci venne quest’idea forse un po’ fuori dagli schemi per un circolo Arci: creare un piccolo Festival per parlare di calcio. Ma parlare di calcio liberandolo dall’urgenza della pura cronaca sportiva. “Il calcio non è cronaca, è racconto”. Niente risultati, commenti tecnici, polemiche. Noi volevamo parlare di calcio usandolo come strumento per parlare di uomini e per raccontare delle storie. Storie epiche, storie divertenti, storie poetiche, storie umane. E raccontare attraverso quegli uomini delle epoche, dei luoghi, dei sentimenti.”

Tre edizioni. Non ci avremmo scommesso quando abbiamo cominciato. E invece, è stato un crescendo. Abbiamo fatto tesoro degli insegnamenti delle due edizioni precedenti e abbiamo messo giù il programma che sognavamo da tempo. Abbiamo allargato il campo di osservazione: non più o non solo le storie dei singoli, ma la Storia, nel suo complesso. La Storia che irrompe nei fatti del calcio. Perché il calcio non ha un percorso a sé, il calcio è specchio di ciò che succede. E spesso spiega le cose meglio di altro.L’intreccio tra calcio e politica è il comune denominatore di questa edizione, il filo conduttore delle cinque serate. Viste dai campi di pallone e dagli spalti, vogliamo raccontare la storia della guerra in Jugoslavia, la storia di Hillsborough e di come siamo finiti dalle curve dritti seduti sui divani, la storia dell’Heysel e le storie del calcio militante, così come lo vivono in Irlanda del Nord, nei Paesi Baschi e in Germania.

E in più un appuntamento per mettervi alla prova e ridere un po’ con voi e di voi. La serata quiz, a cui non servono presentazioni.

Il programma è quello che segue, le modalità di accesso sempre le stesse. Ingresso libero riservato ai soci Arci.

Venerdì 13 novembre ore 21.30:

“La Jugoslavia più forte di sempre.
Quando la guerra ruba la storia.”

Le guerre di indipendenza degli anni ’90 hanno privato il calcio di un pezzo della sua storia: la nazionale Jugoslava a cavallo tra il 1990 e il 1992 era da tutti considerata geniale, piena di talento, elegante. Un viaggio alla scoperta di quella squadra e di quegli uomini a cavallo tra sport e politica per capire cosa ci siamo persi. Una nazionale, quella jugoslava, che per due anni domina la scena europea con risultati fatti di bellezza e sacrificio e che perde solo una partita, quella ininfluente contro la Danimarca, si prepara a vivere un Europeo da protagonista assoluta, da candidata al titolo. Poi, la guerra. E quell’Europeo da dominare lo vince proprio la Danimarca, ironia della sorte, ripescata all’ultimo.

Intervengono: Damiano Benzoni (giornalista, East Journal), Alessandro Gori (giornalista), Andrea De Benedetti (giornalista, scrittore, Guerin Sportivo)
Sabato 14 novembre ore 21.30:

“96 bugie per una Premier League.
Il disastro di Hillsborough equivoco alla base del calcio moderno”.

Cos’hanno in comune Margareth Tatcher e le incursioni delle telecamere negli spogliatoi prima della partita? Perché allo stadio preferiamo il divano? Ha senso oggi dire che si “tifa” per una squadra, esattamente come si diceva 25 anni fa? Un’analisi del percorso che ci ha condotti al di fuori degli anni ’90, dal calcio che fu al calcio moderno, partendo dalla madre di tutte le bugie. Il 15 aprile 1989, Hillsborough, Regno Unito.

Il calcio come oggi lo conosciamo è fatto forse più di televisioni, replay e divano che di stadio e gradinate. Proveremo a capire come siamo arrivati a questo calcio, sempre più legato a doppio filo agli introiti delle televisioni e sempre meno a quelli del botteghino, sempre più prodotto da vendere e sempre meno esperienza da fruire in prima persona, testimoniandola con la propria presenza all’interno di uno stadio. E partiremo nel farlo dalla madre di tutte le bugie: partiremo dalle 96 vittime di Hillsborough, da quel disastro che segnò l’occasione per rendere gli stadi sempre meno luogo del tifo e sempre più esperienza di pochi, indirizzando la politica che governa il calcio verso il dominio televisivo. Capiremo perché, alla base di una trasformazione epocale, ci fossero Margareth Tatcher e una bugia durata 25 anni.

Intervengono:  Christiano Presutti (co-fondatore del collettivo Luther Blissett, con Luca Di Meo (Wu Ming 3) ha fondato il blog Fútbologia), Fulvio Paglialunga (giornalista, ha scritto per la Gazzetta dello Sport e per il Corriere del Giorno. Autore di “Ogni benedetta domenica” (ADD) tratto dalla trasmissione da lui ideata e condotta su Radio Rai. Collabora con Ultimo Uomo, Rivista Undici, Rivista Studio. Ora a Rai 1), Luca Di Meo (Wu Ming 3, scrittore, membro del collettivo Wu Ming fino al 2008, co-fondatore del progetto Fútbologia, autore insieme a Christiano Presutti del documentario “Nel pallone”), Andrea De Benedetti (giornalista, scrittore, ha lavorato per il Guerin Sportivo, il Manifesto, Tuttosport. È autore di diversi libri tra cui “Binario morto” con Luca Rastello).
Giovedì 26 novembre ore 21.30:

Incontro con Gian Luca Favetto in compagnia di Beppe Quaglia e Leandro Agostini.

Presentazione del libro “Il giorno perduto. Racconto di un viaggio all’Heysel”
La storia di un viaggio verso Bruxelles compiuto da due parti dell’Europa, la Valchiusella nel Torinese e Liverpool, in Inghilterra, da quattro ragazzi tifosi.

Venerdì 27 novembre, ore 21.30:

“Pareggia o Raddoppia?” Il grande quiz del calcio.

Per quelli che sanno dove nacque Geronimo Barbadillo (Lima, 1952), ma anche per chi la domenica pomeriggio guardava Corrado in tv invece di andare allo stadio.
Abbigliamento sportivo (maglie, sciarpe) consigliato.I quiz che sono diventati celebri a Casseta Pop. Ne abbiamo fatti sugli anni Ottanta e sugli anni Novanta. Ora ci cimentiamo con il calcio ma senza tralasciare la cultura generale e tutto il resto. Stessa squadra di sempre:

Conduce Maurizio Blatto, arbitra Giorgio Pilon.

Sabato 28 novembre, ore 21.30:

“Un calcio al fascismo – Storie di calcio militante tra Amburgo, Derry e Bilbao”.

Il calcio quando è bandiera, strumento di lotta e rivendicazioni; il calcio quando ancora è un tutt’uno con la politica, così come lo vivono in Irlanda del Nord, nei Paesi Baschi e ad Amburgo. Parleremo di indipendenza e autonomie e racconteremo la storia del St. Pauli.

Intervengono: Edoardo Molinelli, (Minuto Settantotto, Athletic Club), Alessandro Colombini (Minuto Settantotto, autore di “Strikers – Viaggio in Irlanda del Nord tra George Best e Bobby Sands”), Marco Petroni (autore di “St. Pauli siamo noi – Pirati, punk e autonomi allo stadio e nelle strade di Amburgo”).

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