Privè luglio 2017: consigli di sopravvivenza estiva

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Quando ho letto che la canzone Despacito è stata vietata in Malesia, ho pensato di prendere la residenza a casa di Tremal-Naik. Il problema è che sopporto con estrema difficoltà l’estate. Estrema. L’afa mortale, i lavori per le strade (e negli alloggi) in città, le zanzare, la gente che cammina con i sandali o le infradito e, ovviamente, i tormentoni in spagnolo (quelli mi ammazzano).

Stanotte ho sognato che nevicava e così ho capito che era ora di condividere qualche consiglio, sparso e personale, di sopravvivenza con chi patisce o di stimolo per chi non teme l’orrore di una spiaggia con il tutto esaurito. Esiste il web, chiaro, ma lì sapete voi. Io consiglio il sito di Rumore (ovvio) rumoremag.com e bastonate.com (andate a ritroso, leggetevi anche i post vecchi).

Passiamo al tattile.

Per chi non ce la fa ed è triste quando apre la finestra e c’è il sole, consiglio Un solo paradiso (Sellerio) di Giorgio Fontana, splendido auto esilio dalla vita (ma anche Morte di un uomo felice, sempre suo, è imperdibile). Magari accompagnato da un classico da spiaggia malinconica come Lazy Ways, il disco delle Marine Girls di Tracey Thorn. Ma pure il bellissimo Impermanence di Peter Silberman (per ora il “mio” disco del 2017) o Hey Mr Ferryman di Mark Eitzel, ennesima conferma di un talento assoluto (The Road, che canzone).

Per ora è stato un anno con gran bei dischi (indie) chitarristici. Puntate su Somersault dei Beach Fossils, In Mind dei Real Estate e In Between dei Feelies (tornati e in grande forma, pur quietosa). Lettura abbinabile? Mi chiamo Lucy Barton di Elizabeth Strout (Einaudi. Che dialoghi, che accordi).

E poi gli ironici (a proposito, stanno ristampando tutto Nick Lowe): fate vostri Declino e caduta di praticamente tutti (ADD) di Will Cuppy, rassegna di personaggi storici trattati come fossero contemporanei e abitassero nel vostro quartiere (l’umorismo newyorchese, mai senza) e Il Malloppo (Bompiani) di Marcello Marchesi, di cui non si può perdere la genialità una sola riga (quest’uomo dovrebbe avere un monumento in ogni città ed essere insegnato a scuola. Perdio!).

Se invece il vostro umore tende al buio netto, dritti tra le pagine de La parete (e/o) di Marlen Haushofer anche solo per fare i fighi usando l’aggettivo “distopico” nel descriverlo. Abbinabile dell’elettronica rigorosa ma comunicativa, come la cassetta (con download) di Selfimperfectionist Making A False Move (gentrificazione dell’East londinese vista da qui, con splendida grafica).

Voglia di classici? Relax totale sulle note di Waltz For Debbie del Bill Evans Trio (On The Beach di Neil Young è banale, ma il banale spesso è fenomenale, ricordatevelo), da affiancare a Le braci (Adelphi) di Sandor Marai, riflessione sul destino e l’amicizia maschile. E poi, non è mai tardi per Simenon e un buon Maigret (rigorose le edizioni anni 50/60 per grafica e fascino da bancarella), puntate su Il mio amico Maigret se volete mare e sole sullo sfondo o Maigret e il porto delle nebbie, se desiderate l’opposto.

Cinematograficamente e musicalmente parlando, Cormorani di Paolo Spaccamonti e Ramon Moro è nato per raccontare un film sull’estate di due adolescenti. Quindi, a tema (magari con Gita al faro (Einaudi) di Virgina Woolf, sempre ostico, ma “altissimo”).

E poi è sempre bello rivedersi qualche classico: ogni estate mi godo Manhattan di Woody Allen (e penso che dovrei glorificare Torino e il mio quartiere senza mai muovermi da lì) e i Fichissimi (non credo di dover spiegare perché). Diciamo che sono due generi non limitrofi, ma eccelsi in modo differente. Ho aggiunto da poco anche Il Divo di Paolo Sorrentino, per me capolavoro totale (avete mai guardato bene la cura dei particolari degli interni? E Cirino Pomicino che balla?).

Però lo so, voi volete godere pienamente l’agosto bollente, quindi rimettete in pista 1972 di Josh Rouse o il quartetto 1970/73 di Marcos Valle (Marcos Valle, Garra, Vento Sul e Previsao do tempo).

In fondo, il futuro sorride. Ho appena ricevuto in regalo la biografia di Johnny Marr, a ottobre ristampano The Queen Is Dead (con dei bonus che avrò già) e pare ci sia un box di sei vinili di Chris Bell.

Divertitevi. E se passate da Torino venite a trovarci e comprate un disco. È così che funziona.

Maurizio Blatto