questo non è un Backdoor Antivirus 3- il Rhode Island è in bilico

Postato il

Se dio vuole, dovrebbe essere finita questa faccenda delle elezioni americane.

Assumendomi il rischio di essere linciato, posso dire che non me n’è fregato un granché?

Capisco che il loro Presidente poi diventi rilevante per tutti, ma davvero non ne potevo più. Già il meccanismo di assegnazione della vittoria è delirante, credo che soltanto il campionato di calcio argentino sottostia a regole più incomprensibili e per giunta tutto questo in un Paese (USA) dove la banalizzazione di qualsiasi concetto è insita nel dna degli abitanti stessi. Una follia.

Ma quello che trovo realmente incomprensibile è la passione che scatena intorno a me. Vedo gente che esce dal supermercato scrollando la testa: “Il Maryland è controverso”. Vorrei dire “Signora, mi perdoni, capitale del Maryland?”, giusto per sapere. Gente che non riesce a concentrarsi sulla lettura perché il Wyoming sta cambiando la sua tradizionale propensione (democratica? repubblicana? dove cristo è realmente il Wyoming nella cartina?). Non so. Telegiornali che esondano di aggiornamenti, rave di Mentana, approfondimenti sul voto postale (quello poi, nel 2020. Vi immaginate da noi…).

Una volta ho detto “Ma possibile che non ci sia mai un servizio dalla Cina? Non dovremmo forse sapere qualcosa di più di quello che succede lì piuttosto che essere aggiornati sui ritardi del conteggio in South Dakota?”. Stavano per denunciarmi alle truppe di Berlusconi (“hey, abbiamo qui un comunista che parla della Cina, venite a prenderlo”).

Ho iniziato ad andare in confusione ben presto, mischiavo gli aggiornamenti sugli Stati dei Grandi Elettori, che mi raggiungevano ovunque, con le memorie di Canzonissima della mia bambinezza. Louisiana al 53%,  New Mexico non pervenuto, la giuria di Bari ha così votato, Nicola di Bari 98%, Gianni Morandi 1%, Marisa Sannia 1%.

Vacillavo.

Quindi, prima di farmi appioppare del populista per aver buttato lì che forse dovremmo preoccuparci più del nostro disgraziato Paese che di Melania e Biden (a proposito, quest’ultimo è una persona reale o il frutto di un abile tassidermista?), ho deciso di omologarmi pure io e ho iniziato a mandare messaggi a casaccio ai miei contatti più “passionari”.  Questo un campionario:

-se prendiamo il North Carolina è fatta

-Delawere senza storia

-temo per l’Oklahoma

-se passiamo in Vermont, sono fiducioso

-Alabama titubante

-Connecticut ambiguo da tradizione

-difficile interpretare l’Arkansas

-l’Ohio può fregarci sul finale

e, soprattutto, a raffica, sempre: “il Rhode Island è in bilico”. A raffica, insisto. “Il Rhode Island è in bilico”.

E dai.

Comunque, nella convinzione che le elezioni USA interessino più agli abitanti del mio quartiere (che indossano pelli di daino rispettosamente allevati nelle spa di Cortina e poi ordinano i biscotti su Amazon, tanto per dire) che agli americani stessi (che si infiammano più per i voti dello sceriffo della loro contea), per dimostrare che non I’m so bored with the USA, ecco un americano che adoro: Kevin Morby.  Texano (il Texas? ce lo giochiamo all’ultimo voto) e songwriter di straordinario talento.

Eccolo in un video di toccante amore americano (stivali, deserto e la dolce Waxahatchee, sua compagna e ottima songwriter anche lei)

 https://www.youtube.com/watch?v=22Q_Ec0V2OQ

 

a 2 minuti e 55 inizio a commuovermi

a 4 minuti e 03 faccio “uh!” con lui

subito dopo li invidio

kevin-morby-2020

(Kevin Morby “Sundowner” è disponibile in vinile e CD da Backdoor, support your local store)

P.S. non so se il video sia stato girato in Rhode Island,

ma nel caso, non scordatevi che è tuttora in bilico

Backdoor è chiuso, ma attivo per spedizioni e consegne

consultate il catalogo

http://www.backdoor.torino.it/sito/shopping_cart/index.php

scriveteci: backdoor.torino@libero.it

keep on rockin’ in a free (from virus) world