questo non è un Backdoor Antivirus 23: Franz e Bergamo

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Mi piace Bergamo.

E’ una bella città (sia Sopra che Sotto) e apprezzo i bergamaschi: schietti, mai una lagna, operosi, con una grande identità.

Ho alcuni amici lì, soprattutto uno, Franz Barcella.

franz

La persona più rock’n'roll che conosca e, credetemi, è un gran complimento.

Ha un’etichetta che amo (la Wild Honey), è un tour manager, suona con la sua band,

( —https://www.youtube.com/watch?v=lQ632tkqAyc —)

viene a trovarmi in negozio, fa la radio, mi ospita a Bergamo, fa un gran lavoro all’Edoné. Insomma, mille cose.

 

Otis Tours Booking, Management  —http://www.otistours.com/
Radio BAM! - Volunteer, Radio Onda d’Urto —http://www.bam-magazine.it/?cat=8
Phonopress - Customer Service —http://www.phonopress.it/

E, soprattutto, sorride sempre. Si diverte.

Quando si dice, avere l’attitudine giusta.

franz-live

Come tutti, ho molto sofferto per quanto è capitato a Bergamo durante la “prima ondata” ed è stato un piacere enorme poterci tornare in estate a presentare il mio libro. Ho pranzato con un po’ di amici (Marianna e Mattia, grazie!) e ho capito quanto davvero la città fosse ferita. Ma anche come fosse stata in grado di organizzarsi in fretta e tornare alla vita. A divertirsi e a “fare” le cose che amava.

Quindi qualche giorno fa (quando ancora eravamo entrambi in zona rossa, prima della morte di Maradona, incredibilmente evocato durante l’intervista, e prima dei due gol rifilati al Liverpool dalla Dea) ho deciso di scrivere a Franz, per sapere di Bergamo, dell’Edonè (il magnifico posto dove organizzano concerti, si mangia, beve e si guarda l’Atalanta, tra le altre cose) e della Wild Honey.

Ecco qui.

Ciao Franz, come stai? E come sta Bergamo? 

“Entrambi siamo feriti nel corpo, ma non nello spirito!

Bergamo è la città che più di tutte ha sofferto, ma che in tutta risposta ha anche mostrato il suo lato migliore.

Guardando indietro, sono molto orgoglioso di come la comunità ha reagito a una crisi così inaspettata e crudele. In tanti, oserei dire tutti, si sono dati da fare come potevano.

Donando o raccogliendo soldi, distribuendo cibo, o mettendosi a difesa o a supporto delle persone che ne avevano più bisogno.

E’ stato un periodo veramente toccante, che ancora continua. Si percepisce nel silenzio delle strade, sui volti delle persone, che tuttavia sono sempre andate avanti.

Tutti qui indossano la mascherina.

Non c’è bisogno di imporlo, sappiamo che è soprattutto un atto di rispetto ed amore verso gli altri.

Per quanto riguarda me: sto bene, e sono felice.

Mi sento molto fortunato ad aver avuto attorno a me così tanti buoni esempi e fonti d’ispirazione, perché hanno spinto anche me a cercare di fare la mia parte”

Mi racconti la situazione attuale dell’Edoné?

“In questo preciso momento Edoné è costretto alla chiusura, ma fortunatamente possiamo tenerci attivi su due fronti: quello del food & beverage tramite il nostro servizio delivery Pony Burger, e quello della proposta culturale tramite il nuovo progetto Fuoriprogramma (—https://www.patreon.com/fuoriprogramma—)

Abbiamo vissuto la pandemia come una sfida, un gradino per fare un salto in avanti e migliorare sotto molti aspetti.

Uno di questi: il rapporto e la collaborazione con gli altri locali cittadini.

Abbiamo stretto un grosso legame con Ink Club, che ci ha portati prima a creare un broadcast di supporto alle realtà bergamasche dal nome “Bergamo Diffonde”, e ora a questo nuovo servizio in abbonamento dove offriamo concerti esclusivi, podcast, visite guidate e altri contenuti culturali prodotti da noi. I soldi raccolti aiutano non solo a tenere in piedi i due spazi, ma a supportare i vari tecnici (fonici, videomaker, etc..) coinvolti.

Ma diciamo sempre che Edoné deve essere come l’acqua, che è impossibile da fermare, che sorpassa gli ostacoli, che spezza ma non divide, e che si mantiene uguale nella sua essenza adattandosi.

Edoné ha sempre voluto diffondere cultura e seminare passione. Anche se i modi e i tempi cambiano, il nostro obiettivo deve rimanere questo.

E’ vero, non è la stessa cosa che organizzare concerti caldi e sudati come piace a noi.

 

edone

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Come va l’etichetta?

“Sorprendentemente, non è mai andata così bene!

E ha giovato molto di tutto quello che abbiamo fatto durante il periodo più difficile della pandemia.

In contrasto al parere di alcuni, che auspicavano un “passo indietro per la musica”, noi abbiamo fatto il contrario.

Prima con la compilation di inediti “The Shape of Benefit to Come”, poi con il singolo di Tim Timebomb dei Rancid, abbiamo raccolto più di 15.000 EU per la costruzione del nuovo ospedale da campo.

La risposta è stata stupefacente, sia in termini di ricavato, che di attenzione.

La musica, l’etichetta e questo circuito “underground”, mi hanno sempre dato tanto.

Anche nelle settimane più dure, ascoltare dischi mi ha aiutato a contrastare il suono delle sirene e, occuparmi dell’etichetta, ha riempito le mie giornate e mi ha reso felice, nonostante tutto.

Abbiamo uno strumento potente, e non potevamo che utilizzarlo nel modo che riteniamo più costruttivo e sensato.

E questo c’ha dato nuova spinta. E di rimando, anche una spinta alle vendite del catalogo.

Gran parte del “back catalog” è ormai sold out, e la necessità (e voglia) ora è quella di fare uscire qualcosa di nuovo.

Abbiamo 7 uscite in programma. Nomi nuovissimi e “vecchie glorie” di cui siamo innamorati.

Ci sarà il genio assoluto della psichedelia-folk Doug Tuttle, il Memphis-soul-sound di John Paul Keith, e la ristampa (per la prima volta i vinile) del primo disco solista di Deniz Tek dei Radio Birdman.

Più tanto altro.

Abbiam deciso di puntare molto sulla promozione quest’anno, e proprio ora stiamo spedendo in tutto il mondo pacchetti di una nuovo CD compilation gratuito, chiamato “A Very Wild Honey Honey”.

Contiene 15 pezzi di 15 prossime (o recentissime) uscite.

Le stiamo mandando in gran quantità non solo a stazioni radio e clienti, ma anche a negozi di dischi e distributori come “regalo” per il loro supporto, con la speranza che possano esser distribuiti ai loro clienti più affezionati.

Inoltre, abbiamo le CALZE dell’etichetta, ed un poster/catalogo con protagonista un giovane Maradona che ascolta dischi WH in un giardino spaziale.

Queste sono cose che si facevano “un tempo”, ma a cui resto molto affezionato, anche in epoca digitale.

Adoro la promo ed il marketing, soprattutto quando può dare libero sfogo alla fantasia!”

wh3

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 Ti manca andare “all’Atalanta”?

 ”E’ stata la Curva, coi suoi colori e la sua passione, a farmi innamorare del calcio.

Non viceversa.

Puoi quindi ben capire con quanta sofferenza stia vivendo questo momento magico della mia squadra del cuore.

Abito vicino allo stadio, e tutti i miei amici, e colleghi in Edonè, sono Atalantini.

L’altra sera passeggiavo vicino allora stadio, a poche ore dalla prima storica partita in Champions League nel nostro stadio.

Anche se è ormai da tanto che non ci possiamo entrare, m’è preso un magone infinito.

Il calcio in TV, e soprattutto a porte chiuse, non mi fa battere il cuore.

A volte mi viene persino da pensare: cosa conta segnare caterve di gol, se a nessuno di essi posso abbracciarmi con amici e sconosciuti rotolando giù dai gradoni urlando a squarciagola?!”

bergamo

 Un consiglio d’ascolto, in chiusura

“Attualmente sono in fissa per il nuovo disco dei Cut Worms, che per me sono una scoperta recentissima.

Al mio amico Trevisanone ricordano un po’ Buddy Holly, solo in chiave più moderna, e non posso dargli torto.

Il disco si chiama “Nobody Lives Here Anymore”, è un doppio LP, e la prova tangibile che non importa se usi formule e stili già ampiamente esplorati. Quello che conta è ciò che trasmetti, e come scrivi.

https://www.youtube.com/watch?v=-b6kuKoFyjk

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Lo sto ascoltando in continuazione, non riesco a farne a meno.

Oltre a questo, mi son piaciuti molto i nuovi lavori di Space Raft, Sharon Jones e sì, il nuovo Springsteen!

Non abbiamo concerti, è vero. Ma quanto bello è ascoltare nuovi dischi?!

Mi manca però andare nei negozi, di dischi. E’ un’esperienza socio/culturale importante e formativa, che purtroppo non abbiamo più qui a Bergamo.

Invidio molto gli amici torinesi, perché hanno Backdoor.

Vi va di trasferirvi, magari?!”

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Chissà, potremmo aprire una succursale.

L’ultima volta all’Edonè ho mangiato dei casoncei strepitosi, con un djset fenomenale di sottofondo. Ero talmente goduto che non ho riconosciuto i Black Sabbath.

Sono cose che ti segnano.

casoncelli

Comprate i dischi della Wild Honey

da Backdoor

(e magari vi regaleremo qualche compilation!)

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Support Your Local Store!

consultate il catalogo

http://www.backdoor.torino.it/sito/shopping_cart/index.php

scriveteci: backdoor.torino@libero.it

keep on rockin’ in a free (from virus) world