mark hollis
Postato ilSotto un breve articolo scritto per il Post circa un anno fa.
https://www.ilpost.it/maurizioblatto/2018/03/26/musica-di-gente-che-se-ne-andata-troppo-presto/
Non mi sento di aggiungere molto altro, se non che la sua grandezza musicale rimarrà per sempre.
Mark Hollis
Rifiutare un successo già acquisito e poi scomparire, è la bestemmia assoluta dell’oggi. Fama, denaro e visibilità barattati per l’anonimato. Dire fine, smettere. Il progetto artistico e umano di Mark Hollis è un monumento al concetto di dignità e all’idea che la musica che si crea spieghi ogni cosa, se solo si fosse in grado di ascoltarla realmente.
Le avvisaglie e le meraviglie c’erano tutte. La sua band, i Talk Talk, nel 1984 aveva il mondo del pop in mano e It’s My Life si apprestava a diventare quel singolo che poi i No Doubt avrebbero fatto ri-esplodere due decadi dopo. Ma in sette anni, lentamente, Mark Hollis prese suoni e sicurezze per lasciarli svanire sotto i nostri occhi. Tre dischi maestosi (The Colour Of Spring, Spirit Of Eden e Laughing Stock) in cui tutto diventava rarefatto intorno a ritmiche improvvise ed elettricità rimodellata a pulviscolo. Pensate alla casa discografica, immaginate chi li aveva ballati nelle aspettative dei dancefloor del sabato. Lo stupore. Tutto mirava al silenzio. E quello arrivò.
Nel 1992 i Talk Talk si sciolsero e Mark Hollis annunciò di volersi dedicare alla famiglia. Nel 1998 pubblicò un album solista e ci spiegò che sostanzialmente aveva inventato musiche che non esistevano. Dove le note risplendevano quanto (o meno) degli spazi bianchi, del niente. Avvertì “Non ci sarà nessun concerto, nemmeno a casa nel salotto, questo materiale non è adatto per esser suonato dal vivo”. In copertina una foto di un pane pasquale sardo in bianco e nero. Poi disse che si sarebbe ritirato, che desiderava essere un buon padre, che aveva intenzione di dedicarsi all’ascolto. Probabilmente non ne poteva più o forse, musicalmente, sapeva di non potersi spingere oltre. Salutò e riapparve unicamente in due casi, collaborando nel 2001 a due brani di Anja Garbarek, la figlia del jazzista norvegese Jan, e componendo cinquantacinque secondi di musica strumentale per la serie televisiva Boss del 2012. Nient’altro.
La sua influenza è enorme, pari al peso dell’astenersi da tutto ciò che non sia quotidianità e dimensione privata. Non credo tornerà mai. O forse, semplicemente, a dispetto di quanto potrebbe regalarci, me lo auguro. Perché credo sia felice.
Maurizio Blatto
Lee Ranaldo
Postato ilmartedì 12 febbraio alle ore 21.30 inaugura la stagione musicale del Circolo della musica – ex Maison Musique (via Rosta 23, Rivoli). Ospite d’eccezione una leggenda della musica internazionale e fondatore dei Sonic Youth, Lee Ranaldo.
Prima del concerto (21,30), incontriamo l’artista per riscoprire memorie e aneddoti della sua carriera, in dialogo con il giornalista musicale e scrittore Maurizio Blatto.
ingresso € 10
inizio ore 21.30 | apertura porte ore 20.30
biglietti in vendita al Circolo dei lettori (via Bogino 9, Torino)
navetta gratuita su prenotazione 011 4326827 | info@circololettori.it
Votazioni Finali Clienti Backdoor 2018
Postato ilVOTAZIONI CLIENTI BACKDOOR 2018
Miglior disco del 2018:
1-Daniel Blumberg – “Minus”
a seguire
2- Low “Double Negative”
3- Tirzah “Devotion”
4- Bodega “Endless Scroll”
5- 1975 “A Brief Inquiry Into Online Relationship”
6- Beak “>>>”
7- Yves Tumor “Safe In The Hands Of Love”
8- Josh Rouse “Love In The Modern Age”
9- Laish “Time Elastic”
10-Beach House “7”
11-Rolling Blackouts Coastal Fever “Hope Downs”
12-Neneh Cherry “Broken Politics”
13-Sons Of Kemet “Your Queen Is A Reptile”
14-Ryley Walker “Deafman Glance”
15-Goon Sax “We’re Not Talking”
16-Parquet Courts “Wide Awake!”
17-Damien Jurado “Horizon Just Laughed”
18-The Saxophones “Songs Of The Saxophones”
19-Stephen Malkmus & The Jix “Sparkle Hard”
20-Kacey Musgrave “Golden Hour”
Miglior concerto dell’anno
1-Fitness Forever (Astoria, Torino)
2-New Order (OGR, Torino)
Miglior canzone dell’anno
-Yves Tumor – “Lifetime”
2-varie canzoni di Daniel Blumberg
Miglior disco italiano dell’anno
1-Il lungo addio – “Tutti nuotammo a stento”
2-Riccardo Sinigallia “Ciao Cuore”
3-Nu Guinea “Nuova Napoli”
4-Spaccamonti/Arbeit “CLN”
Miglior ristampa dell’anno
1-Heroin In Tahiti – “Casilina Tapes”
2-The Beatles “White Album”
Disko minkia
a parimerito:
Aphex Twin – “Collapse EP”
Cosmo – “Cosmotronic”
Thegiornalisti – “Love”
Il nuovo governo ti manda al confino per sei mesi. Scegli tu dove:
1-Bequia, Isole Saint Vincent/Grenadine, 1991: con Papa Winnie (il clima fa la differenza)
2-Zapponeta, Foggia, 1973: con Nicola Di Bari
(comunque un buon risultato, c’è anche chi ne approfitterebbe per andare a trovare sua zia Donata e chi sceglie il 1973 perché annata di grandi squadre di calcio: il Borussia di Monchengladbach, Derby County di B.Clough, Leeds di Don Revie, Liverpool di B.Shankly e Juve del Barone e di Pietruzzo Anastasi)
3-Soletta, Svizzera, 1982: con i Krokus (scelto da chi vorrebbe tornare alle proprie origini metallare)
4-Seul, Corea del Sud, 2012: con Psy (un solo voto…)
Sei stato punito e incredibilmente finisci in un videoclip. Scegli tra:
1-Window Licker. La tua faccia al posto di quella di Aphex Twin in bikini (ma con cautele tipo “vorrei conservare il pezzo di sotto del bikini)
2-sei il prete di Dancing With Tears In My Eyes degli Ultravox! Ma poi muori, come tutti, per l’apocalisse nucleare (un buon risultato anche qui. Un’icona immortale, il prete del video)
3-balli nudo/a con Beyoncè. Ma insieme a te, nudi, ci sono anche i suoi bodyguard (ci sono delle preoccupazioni maschili, ma giustamente una ragazza dice “Ovviamente con Beyoncè, piatto ricco mi ci ficco!”)
4-interpreti Freddy Mercury in I Want To Break Free che fa la casalinga con i baffi (zero voti. Nessuno se la sente)
Playlist Rumore (errore grafico)
Postato ilUno ci pensa tutto l’anno, toglie, sposta, alla fine giunge a una faticosa conclusione (cinque minuti dopo l’avrebbe già cambiata, certo) e poi arriva un errore grafico di copia-incolla di chi se ne occupa e alè, ti ritrovi al quarto posto un disco che avevi messo nel 2017 (Fitness Forever “Tonight”, fighissimo peraltro) e scompare Josh Rouse.
Il modo ideale per garantirsi un travaso di bile sfogliando la tua copia.
Mi scuso comunque con i miei lettori.
Ecco la mia playlist corretta
DANIEL BLUMBERG – MINUS – MUTE
LAISH – TIME ELASTIC – TALITRES
JOSH ROUSE – LOVE IN THE MODERN AGE – YEP ROC
MARK KOZELEK – MARK KOZELEK – CALDO VERDE
MOUNT EERIE – NOW ONLY / (AFTER) – P.W. ELVERUM & SUN, Ltd.
LOW – DOUBLE NEGATIVE – SUB POP
THE SAXOPHONES – SONGS OF THE SAXOPHONES – FULL TIME HOBBY
ASTRONAUTS, ETC. – LIVING IN SYMBOL – COMPANY RECORDS
BODEGA – ENDLESS SCROLL – WHAT’S YOUR RUPTURE?
TRACYANNE & DANNY – TRACYANNE & DANNY – MERGE
(ecco Josh Rouse nel momento in cui si accorge dell’errore grafico che lo ha cancellato dal terzo posto della mia playlist)
party!
Postato ilGrande successo per il Natale di cittadinanza di Backdoor.
Tradizionale panettone di farro, brindisi indie rock, torta salata d’eccellenza, estrazione dei regali via collegamento transoceanico con Il Direttore a Houston e debutto de “La Serie dei Grandi Cattivi della Storia” autografati direttamente dal Signor Franco.
Grazie a tutti per aver partecipato
Long May We Run
Festa di Natale Backdoor
Postato ilCome ogni anno,
Siete invitati alla festa di Natale di Backdoor
Lunedì 24 verso fine mattinata
Tradizionale brindisi indie-rock, panettone di farro (e non solo), più squisitezze assortite
Purtroppo l’amministrazione Trump ha bloccato il Nostro Direttore alla frontiera,
quindi, ahinoi, niente regali texani.
Reagiamo con
IL NATALE DI CITTADINANZA
Chi vuole, liberamente e senza impegno, porta un’idiozia (incartata) situazionista, brutta, assurda (sì riciclaggio, spesa minima) che verrà numerata, estratta e regalata tra i presenti direttamente dalla voce del Direttore stesso, in collegamento transoceanico da Houston.
Vi aspettiamo in ogni caso
Backdoor
(sempre aperti, anche domenica)
Festa di Rumore
Postato ildomenica 16
Postato ilMax Collini
Postato ilGiovedì 13 dicembre
Magazzino sul Po
Via Murazzi del Po 10, Torino
Max Collini presenta Dagli Appennini alle Ande
ore 21 presentazione del libro
FONTANELLI, ENRICO
OFFLAGA DISCO PAX – CATALOGO #1 – #163
intervengono Maurizio Blatto ed Enrico Sola
a seguire:
Max Collini: Dagli Appennini alle Ande
Max Collini in questo spettacolo in forma di monologo reciterà – con il cuore in mano e in perfetta solitudine – alcuni dei racconti che ha scritto in prima persona e che più hanno caratterizzato il suo percorso artistico, per molti anni come voce narrante degli Offlaga Disco Pax e oggi con Spartiti – Jukka Reverberi + Max Collini
Apertura porte ore 21:00
contributo all’ingresso: 10 euro
evento riservato ai soci Arci